La Festa della Madonna del Carmine

Da tempo immemorabile a Mesagne esiste una grande devozione popolare nei confronti della Madonna del Carmine. Le varie forme di culto e le celebrazioni proprie del Santuario della cittadina pugliese, sono molteplici e dovute alla devozione e al culto popolare verso la Madonna del Carmine di Mesagne.
Profondamente legati al culto della Vergine del Carmelo, da quando nel 1743 furono per sua intercessione difesi dal terribile terremoto che devastò la zona, i Mesagnesi amano definirla “Madonna Nostra”.
La festa liturgica della “Madonna Nostra” a Mesagne fu istituita per commemorare l’apparizione mariana che sarebbe avvenuta il 16 luglio 1251 a san Simone Stock, durante la quale la Madonna gli avrebbe rivelato notevoli privilegi connessi alla sua devozione.

Tra processioni e devozione, la festa a Mesagne si protrae per tre giorni, e per esaminare il processo storico del culto è necessario raccogliere ed analizzare le fonti che permettono di risalire ai fatti reali legati al sorgere del culto stesso, disgiungendoli da varie narrazioni spesso intrise di leggende.
Si giunge così, lungo tappe storiche fino a ai giorni nostri, ricomponendo realmente la devozione mariana della popolazione di Mesagne.

Prima che venisse riedificata la Chiesa Matrice (crollò ne 1649, e venne posata la prima pietra per la riedificazione il 28 agosto 1650, e venne riaperta al culto nel 1660) a Mesagne si celebrava sia la festa di Santa Maria del Carmine, sia la festa del Santo Eleuterio. In effetti il Patrocinio di S. Eleuterio, dovuto ad un errore nell’interpretazione di alcuni scritti, venne mantenuto fino al 1651, quando venne eletta principale patrona, Protettrice ed Avvocata, la Madonna del Carmine. L’alone di miracoli e prodigi che circondava il quadro della Madonna del Carmine, conquistò
l’animo popolare, tanto che il 30 aprile 1651 la Beata Vergine del Carmine venne elevata a Patrona del Paese.
Fin da allora si susseguono dunque i festeggiamenti in onore della Madonna Nostra e all’inizio del 1900 la festa era una specie di sagra annuale del divertimento, non essendoci, a quei tempi, tanti svaghi e divertimenti. Infatti, le bibite, i gelati venivano consumati, specialmente da parte del popolo, solo in occasione della festa della Madonna di Luglio. Era anche la Festa annuale dell’eleganza e della moda: chi in misura più modesta e chi con più lusso, si rinnovava il guardaroba impegnando tutti i sarti e calzolai del paese. La festa, si teneva nel largo della Porta Grande, nella Villa Comunale (che era ancora uno spazio erboso) e lungo via della Stazione. Fin dalle sue origini, in questa Festa grande importanza avevano le luminarie, i fuochi d’artificio e la musica. Durante le processioni la Statua della Madonna veniva portata in spalla, e i giovani delle famiglie degli agricoltori più ricchi ci tenevano molto a conquistarsi questo onore il giorno principale della Festa. La scelta dei portatori veniva fatta in base ad una gara; e questa in base al pagamento di un certo numero di sacchi di grano.

Oggi Mesagne celebra ancora la festa in onore della Madonna del Carmine: la Chiesa Matrice è il centro della vita religiosa e della storia di Mesagne. Fino al 1930 essa è stata l’unica parrocchia della città e fino a pochi anni or sono è stata sede del Collegio dei sacerdoti mesagnesi, è chiamata perciò Insigne Collegiata; molto suggestive sono le 24 vetrate che, distribuite lungo il perimetro, rendono l’ambiente luminosissimo. Nella maestosa Torre Campnaria, c’è il cosiddetto “vecchio Campanone” fuso nel 1752: intonato sulla nota musicale Re, ha impresse in rilievo le effigi di San Eleuterio e della Madonna del Carmine.

Molti strumenti che ancora oggi il popolo di Mesagne possiede, libretti di preghiere e di devozione, novenari, immaginette della Madonna Nostra, poesie e canti, costituiscono un patrimonio ricco e vario della cultura e della religiosità della popolazione di Mesagne. Infatti, questi sussidi e questi strumenti messi nelle mani dei fedeli, rappresentano la manifestazione di una tipica religiosità popolare nata al di fuori dei riti della Chiesa, e per questo ancor più sentita.
Importante è dunque accertare la provenienza storica, religiosa e culturale della devozione nei confronti della Madonna Nostra, che a Mesagne è fatta rientrare tra le pratiche più direttamente connesse a contesti di riferimento popolare.